tutto O niente

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Capita molto spesso a ragazzi o ragazze non per forza sinonimi di bellezza cristallin-pura e finita, di trovarsi di fronte a situazioni nelle quali si lanciano verso un’altra persona allo stesso modo di come farebbero con un paracadute malconcio da un aereo a 6000 metri di altitudine.
Gli epiloghi sono tra i più svariati immaginabili.
C’è chi piglia più granchi della Sirenetta, c’è chi si dispera perché il paracadute non gli si apre, chi vede sempre altri godere dei suoi sforzi, chi non si butta e rimane sull’aereo, chi vede gli altri realizzare i propri “sogni”, chi impreca inventandosi insulti degni di Walt Disney e, tra gli altri scenari, anche quel soggetto random più unico che raro al quale il paracadute si apre.

Ecco bene, quello non sono io.

Io, come penso parecchi altri, sono quel tipo di persona che scavallati i 30 anni si pensa voglia conoscere una ragazza da zero per diventare grandi amici.
Quel tipo di persona che di amiche ne ha tantissime da anni e anni e più che rodate e assodate come si suol dire, ma che secondo qualcuna non sono abbastanza.
Forse quel tipo di persona che deve essere talmente descritta come fuori dall’ordinario e di sani principi e valori, tra i quali il rispetto del prossimo con un occhio di riguardo verso il gentil sesso, cosa che non ci vuole Einstein per affermare che si sia perso del tutto in ogni luogo, modo e lago, da pretendere per forza che faccia parte del proprio cerchio dell’amicizia.
Un pò come dire:
sei perfetto, senza te è difficile stare perché mi dai quello che coloro ai quali la dò e appago sessualmente e con l’amore puro, non mi danno.
Detta male?
Da te voglio tutto tranne che il cazzo, quello me lo dà già il mio ragazzo.

E se niente niente uno dicesse di no per rispetto della propria intelligenza e amor proprio, si troverebbe davanti a scenate che quasi potrebbero sembrare peggio e più isteriche di quelle di una fidanzata.
Che sarebbe poi quello che voi avreste voluto e per cui vi trovate a fare certe discussioni.

Un delirio, si capisce solo dal quanto sia complicato spiegarlo.

Troppo facile per una ragazza o ragazzo che sia, vale per ambo i sessi sia chiaro, rifiutare qualcuno e poi avanzare pretese nei suoi confronti facendo leva sulla consapevolezza che questa persona abbia più che un debole.
Penso che nessun essere vivente alla veneranda età di 30 anni si svegli una mattina e decida di farsi avanti con una persona mai vista e mai conosciuta con l’intento di aggiungerla alla lista delle proprie amicizie invitandola ad uscire, a cena, cinema o dove cavolo sia.

Non penso che una ragazza che nel giro di un anno abbia avuto a che fare con più persone di me in tutta la vita quasi, abbia bisogno di avere per forza nel cerchio della fiducia alla Robert De Niro in “Ti presento i miei” uno dei pochi con cui non ha concluso nulla, perché magari la capisce meglio degli altri.
Se davvero così fosse, non ci sarebbe manco da parlare e non ci sarebbe altro all’infuori di loro due.
Se c’è dell’altro, allora è giusto che tra di loro non ci sia nulla. Di cosa parlerebbero, delle storie amorose, del perché abbiano litigato con il partner la sera prima? O magari guarderebbero assieme le foto dell’ultima vacanza tutta a cuori, o si darebbero la buonanotte da due letti diversi ma dei quali uno solo riempito da due persone? Un’amicizia basata sul finto interesse dell’altro, quando l’unico interesse sarebbe quello che non si potrebbe esaudire.

Nessuno è nato per essere ciò che vuole un altro.

Perciò cari miei e care mie, se non volete perdere queste persone che diventano imprescindibili per voi e la vostra vita solo dopo che le avete sfanculate e le avete portate all’esasperazione, pensate subito al perché si siano palesati nella vostra quotidianità dal nulla e non cascate dal pero dopo mesi con le classiche esternazioni tipo:
“ah ma io pensavo volessi esser mio/a amico/a”.
Amici di sto cazzo, ecco gli unici amici che potete essere.

E se dovete optare per scelte opposte a quelle che sono chiaramente le loro, prendetevi le vostre responsabilità e siate sempre e dico sempre, pronti a ricevere in risposta al vostro:
no
un:
va bene, allora ciao“.

Se uno vede in voi il suo tutto, non potrà mai esistere mezza misura.

O sarete tutto, o non sarete niente.

TUTTO o NIENTE.

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