Ti voglio, ma come vuoi tu

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Spesso sappiamo che dovremmo ammazzarla di insulti, riprenderla e farle notare che le cose non vanno sempre come vorremmo e come dovrebbero.
Dovremmo dirle che a volte ci facciamo del nervoso senza un senso.
O meglio, un senso e forse più di uno lo ha e noi per primi sappiamo benissimo di che senso si tratti.
Dovremmo incazzarci più spesso e sbottare, lanciare il telefono e mandarla a quel paese magari, invece che non rispondere e far passare il momento.
Vorremmo che non sparisse per delle giornate intere.
Vorremmo che ogni tanto fosse lei a chiederci di fare qualcosa, se non altro per la soddisfazione di dirle di no.
Anche se un “no” detto da noi lo sentirà davvero poco, più o meno come noi sentiamo dire “si” da lei.

La odiamo quando ci dà degli esagerati, perchè se siamo esagerati la colpa è solo sua o di chi l’ha fatta come è.

E perchè magari di esagerata c’è solo lei nell’accezione più positiva del termine.

La cancelleremmo dal telefono quando ci dice che siamo scontati, perchè di scontato c’è solo quanto sia unica e quanto ci siamo rincoglioniti per questo motivo.
Vorremmo che non ci fosse nessuno al Mondo che la veda come la vediamo noi, che pensi di lei quel che pensiamo noi e che voglia da lei quel che vogliamo noi.
Vorremmo quasi che non fosse così bella come è realmente, che non avesse quei due occhioni grossi come palle da bowling e che per questo motivo fanno sempre strike, o quel sorriso bianco come neve che quando mette in mostra, appunto, fa ghiacciare il sangue nelle vene.
Vorremmo vederla e sentirla sempre felice e contenta, con pochi dubbi e piena di certezze, fiduciosa nel prossimo, senza blocchi nel chiedere aiuto, conforto, o anche solo di andarla prendere a casa una sera.
Vorremmo che una volta si vedesse con i nostri occhi e si giudicasse con la nostra testa.
Vorremmo che ci credesse quando le diciamo che ci imbamboliamo e diventiamo degli ebeti in sua presenza, reale o virtuale che sia.

Vorremmo averla conosciuta molto molto prima.

Vorremmo e dovremmo.

Ma non vogliamo e non dobbiamo.

Non vogliamo, perchè se siamo così con lei è solo ed esclusivamente per come lei è con noi.
Non vogliamo, perchè quando conosciamo una persona prima di tutto dobbiamo pensare al suo passato che non conosciamo, esser consapevoli che sarà stata di sicuro plasmata dagli eventi che ha vissuto prima di noi e quindi vivere con la certezza che siamo solo un’aggiunta più o meno importante al suo libro già pieno di capitoli.
Una pagina da inserire in uno dei tanti, o se siamo fortunati e lo meritiamo, la prima pagina di un nuovo capitolo, ma senza la pretesa assoluta di essere il primo e tantomeno l’ultimo.
Non vogliamo, perchè ci piace così e nessuno ci tiene il fucile puntato o ci costringe a fare quello che facciamo.
Non vogliamo, perchè noi per primi sappiamo di non volerlo.

E non dobbiamo soprattutto.

Non dobbiamo perchè il bello di una persona è esser ciò che è senza adattarsi a chi ha di fronte cambiando i suoi modi di fare.

“Abbracciala e stalla a sentire, anche se ripete cento volte la stessa paura.
Abbi pazienza e abbi amore.
È tutto lì”.

Spesso e volentieri in situazioni simili mi piace dire che “se ci si deve prendere e addirittura innamorare di qualcuno lo si deve fare per ciò che questa persona è, e non per ciò che noi vorremmo che fosse”.

Sennò ci innamoreremmo solo di noi stessi, forse neanche di quelli.

Perchè di perfetto c’è poco e niente al Mondo.

E anche se già ci sentiamo rimbombare in testa la frase “ma tu non mi conosci”, siamo delle teste di cazzo e glielo diciamo lo stesso senza problemi, come ogni altra cosa che le abbiamo detto e che continueremo a dirle in futuro:

“forse qualcosa di molto vicino al perfetto l’ho trovato.
Altrimenti avrei voluto tutto il resto”.

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