• un buon non-compleanno •

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36 anni, due volte 18enne e, aldilà della mia famiglia e dei veri amici sui quali però non voglio e posso pensare di dover per sempre colmare le mie mancanze affettive, non ho quello che voglio e vedo gli altri averne pure di più rispetto a quel che secondo me sarebbe giusto, da almeno 26. Magari può essere che pretendo troppo io o che come dice qualcuno non faccia nulla perchè le persone scelgano me invece che gli altri.
Comunque come il contrappasso dantesco insegna, questa abbondanza fa sentire me ogni anno più solo dell’anno prima e vedo svanire in modo inversamente proporzionale a questo ogni minima idea di felicità personale che potrei aver mai immaginato di meritare. Ma anche questo secondo qualcuno può esser dovuto alla mia visione adolescenziale che gli altri si sono creati, opinione mia comunque, senza alcun diritto o ragione. Tutti cambiano idea su tutti, chissà perchè nessuno la deve cambiare su di me.
Ma vabbè, nonostante tutto continuo ad esserci al meglio di me stesso per tutti quelli che per me lo meritano, forse anche e purtroppo per chi dal nulla mi scrive alle 3 di notte e poi il giorno dopo mi fa visua ad un invito a uscire assieme per conoscersi meglio e sparisce tornando in un anonimato tanto forzato quanto incapibile.
Però poi quando per le situazioni e le scelte che uno adotta non si può far altro che finire incastrati in sè stessi e nella propria solitaria intimità, piena di problemi che ti porta lontano dal personaggio che fai ma che non sei, chissà come che il mio numero di telefono se lo ricordano di nuovo tutti.
Ma vabbè, posso almeno per mia gioia permettermi di vestirmi come voglio senza guardare se in reselling, retail, oversize o rosa. Vado dalla psicologa anche se, sicuramente per miei limiti, non mi aggiunge niente se non altre pesanti e problematiche consapevolezze. Ho scoperto che la salute quando viene seriamente a mancarti rivoluziona la vita, ma neanche così tanto la tua. Forse la vera paura è l’idea di poter esser la causa di un dispiacere per quei pochi altri che sai ti vogliono bene davvero, visto che potrebbe essere che da un momento all’altro tu non sia più come il tu del giorno prima e senza neanche poter più dire quel che dovevi dire a chi lo dovevi dire.
E se ci sono diecimila persone in un qualsiasi contesto, continuo a sentirmi la meno desiderata da e di tutte le altre 9999.
Senza tra l’altro avere mai prova del contrario.
Menomale che ho aggiunto alla mia vita i concerti, luoghi dove mi distacco dalla realtà sentendomi talmente parte delle note della musica che ascolto da stare bene come non sono mai stato e non riesco ad essere quasi mai.
E soprattutto menomale che quando mi guardo in giro posso dire di esser felice di vedere qualcuno felice, senza però invidiarlo.
Non sono pochi, ma son comunque fin troppo buoni.
Al prossimo compleanno, che nessuno si è ricordato visto che ho tolto la data.
Forse.

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